Sport: la medicina dell’anima

Dal primo stop di marzo ad oggi lo sport vive momenti difficili. Inizialmente fermato del tutto durante il lockdown, è sopravvissuto in modalità a distanza, per quanto possibile, grazie alla passione e dedizione di migliaia di istruttori, allenatori, palestre e società degli sport più disparati, che hanno mantenuto i contatti con bambini, ragazzi e adulti, contribuendo ad alleviare la solitudine ed il senso di alienazione che abbiamo vissuto un po’ tutti. 

Molti lo hanno fatto gratuitamente, senza sapere se avrebbero mai ricevuto i contributi dello Stato, solo per mantenere i legami e per un innato senso del dovere.

In quel periodo di reclusione forzata molte persone si sono dedicate anche ad allenamenti casalinghi da autodidatta, con tutorial online, scoprendo qualcosa di nuovo e magari sorprendente che non hanno abbandonato dopo il lockdown.

Gradualmente, a partire da giugno, lo sport ha ripreso a vivere. Tra mille difficoltà. Con mille precauzioni. Tutto il necessario e anche di più per garantire a tutti di potersi allenare in sicurezza, perché lo sport è salute e chi lo pratica ha il diritto di essere tutelato. 

Se l’estate ha riportato nelle palestre e sui campi migliaia di appassionati e ha dato respiro alle società sportive che con infinite precauzioni hanno potuto riprendere gli allenamenti di bambini e ragazzi, l’autunno ha invece segnato nuovamente lo stop per moltissimi sport a causa della forte ripresa dei contagi da coronavirus.

Per primi gli sport di contatto, il calcio su tutti, giusto per fare un esempio, e poi da fine ottobre praticamente tutti, a parte gli atleti professionisti ed i dilettanti che partecipano a competizioni inserite nei calendari nazionali delle federazioni di riferimento. 

Situazione ancora più complicata dal 6 novembre per le zone rosse, nelle quali sono consentiti solo gli allenamenti degli atleti che partecipano a competizioni inserite in calendari nazionali approvati dal Coni e dal Cip.

Nella nostra Provincia, particolarmente colpita dalla pandemia in questa fase, molte società a scopo cautelare hanno sospeso gli allenamenti anche per gli atleti che in virtù delle norme in vigore potrebbero invece proseguire. 

 

Giustamente. La salute prima di tutto! Anche se lo sport ci manca e tutti questi mesi persi non potranno mai essere recuperati. 

Ci rimane comunque la possibilità di uscire per una camminata nei pressi di casa oppure una corsa o una pedalata senza uscire dai confini del Comune di residenza.

La Provincia di Varese è ricca di zone verdi e piste ciclabili. Approfittiamone per fare sport all’aria aperta in sicurezza e nel rispetto delle norme. 

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