La ricerca clinica è indispensabile per il progresso della medicina e la cura delle malattie, ma le strutture ospedaliere sono pronte a tutte queste innovazioni?

Tempi di attesa troppo lunghi, chiusura degli ospedali più piccoli, difficoltà di accesso alle strutture di primo soccorso… sono solo alcuni dei problemi che ognuno di noi si trova ad affrontare quotidianamente. Il filo conduttore che li lega è il taglio ai fondi cui sempre più frequentemente il sistema sanitario nazionale è sottoposto. Quindi, come si può intervenire, arginando questi problemi?

Una risposta a questa domanda giunge da Andrea Malizia, ricercatore e professore presso l’università di Tor Vergata a Roma, laureato in Ingegneria, che, nel febbraio scorso, durante una giornata di studio organizzata dal gruppo Sapio, ha parlato della sua nuova ricerca, il cui obbiettivo è quello di creare un pronto soccorso al 100% sostenibile.

Come si può attuare questo progetto?

Per iniziare bisognerebbe ridurre al minimo le emissioni di diossido di carbonio e altre sostanze nocive. Per raggiungere questo scopo, una delle possibilità è disincentivare il trasporto in ospedale, con le giuste tecnologie e i corretti strumenti il personale sanitario potrebbe svolgere alcune visite o interventi direttamente a casa dei pazienti in modo da diminuire il sovraffollamento dei pronto soccorsi e ridurre i costi. A questo fine vengono proposte soluzioni differenti: innanzitutto il potenziamento e lo sviluppo di E-Health, ovvero l’utilizzo di strumenti tecnologici negli ambienti sanitari. Completo rinnovo del Triage, il sistema utilizzato per  l’assegnazione dei codici di emergenza in base alla gravità delle condizioni del paziente. che sarà sostituito da un sistema completamente digitale, I-Triage. Lo scopo di questa piattaforma sarà quello di facilitare la visione dei vari gradi di emergenza in base a un sistema di numerazione. Altro punto cardine del progetto sarà l’introduzione di un’assistenza h24, disponibile in numerose lingue.

Tutti questi progetti restano, attualmente, solo teorici. Certo è che l’idea di un pronto soccorso multimediale che offre al cittadino tutte le informazioni e assistenza di cui hanno bisogno, è molto allettante.

L’attuale situazione italiana

Nonostante lo Stato non abbia fondi per creare strutture mediche come quelle precedentemente descritte, esistono anche delle eccezioni. Una di queste è il Nuovo Ospedale di Legnano. Inaugurato nel 2010, rientra in quella fascia di strutture sanitarie che può essere considerata un mall multifunzionale, ovvero un complesso ospedaliero in cui sono presenti anche servizi aggiuntivi, necessari per una migliore interazione tra pazienti e familiari. Al suo interno troviamo, infatti, un ristorante e una parafarmacia. L’ospedale, inoltre, eccelle nel settore settore della neurochirurgia, grazie alla presenza di una sala operatoria dotata di un dispositivo di risonanza magnetica intraoperatoria, rendendo così possibile effettuare risonanze magnetiche durante gli interventi chirurgici, diminuendo il rischio di complicazioni. Il complesso è stato realizzato grazie ai fondi della Regione Lombardia, da sempre in prima fila nei settori di ricerca scientifica e informatica.

Nuovo Ospedale di Legnano (MI)

 

 

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